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Sciopero di medici e infermieri: i danni di decenni di tagli alla Sanità

Medici e infermieri sono sul piede di guerra. E hanno deciso di fermarsi e di indire una giornata di sciopero martedì 5 dicembre, lasciando in funzione solo i Pronto Soccorso e i servizi d’emergenza. Una protesta che ha origine nei tagli di bilancio alla sanità che tutti i governi degli ultimi decenni hanno attuato con una sorta di “miopia forzata”. Perché come sempre sono le politiche di austerità imposte all’Italia dopo l’entrata nell’Euro la causa di questa corsa a diminuire e peggiorare i servizi offerti agli italiani.

Di fronte ai dati e ai numeri è difficile non schierarsi al fianco degli operatori sanitari. L’ultima legge di bilancio peggiora una situazione già drammatica. Carenza di personale, mancate assunzioni, ulteriore taglio dei posti letto delle terapie intensive ridotti da 7700 a 5992 unità. oltre agli stipendi più bassi d’Europa, problema che accomuna diverse categorie non solo in campo sanitario. Per non parlare della carenza di infermieri: considerati i pensionamenti e le fughe all’estero in cerca di un salario migliore, ne servirebbero 175mila. Li stanno cercando all’estero, in India e in Argetina in particolare. Personale che spesso non parla nemmeno italiano, con tutte le conseguenze negative per i pazienti. E’ ora di mettere fine a questo scempio che sta distruggendo il sistema sanitario. Medici e infermieri devono essere ascoltati.