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Paragone: Italexit al fianco dei pescatori in rivolta. Il prezzo del gas va bloccato, no alle limitazioni alla pesca imposte dalla UE

Roma, 8 Maggio 2022

COMUNICATO STAMPA

“Prima hanno penalizzato la ristorazione, poi i balneari, adesso tocca ai pescatori. Il programma del governo Draghi è trasparente: un attacco diretto a categorie che da sempre rappresentano uno dei cardini del nostro sistema economico”, denuncia Gianluigi Paragone, leader di Italexit. “I pescatori sono in rivolta. Con il caro gasolio non conviene più mettere la barche in mare. Un piccolo peschereccio spende fino a 5/6.000 euro a settimana, quelli più grandi fino a 60.000: cifre insostenibili anche in condizioni di pesca favorevoli”.

“Senza un intervento immediato sui costi, non ci sono soluzioni sostenibili per il comparto della pesca. Italexit chiede a gran voce un aiuto economico con un tetto massimo per il prezzo del gasolio di 60 centesimi al litro, con la differenza a carico delle Regioni o del Governo. Anche le limitazioni alla pesca ordinate da Bruxelles, basate su parametri completamente sbagliati, vanno immediatamente messe in discussione. I pescatori italiani vanno difesi anche in sede europea. Il governo dia risposte serie, concrete e realizzabili”.