Ci risiamo: ora nel mirino di Draghi ci sono tassisti, mercati locali e ambulanti. Messi a rischio di sopravvivenza con la scusa della Bolkestein e di un decreto concorrenza che con la concorrenza non ha niente a che vedere, ma rappresenta solo l’ennesimo regalo alle multinazionali.
Con il Decreto il governo di fatto privatizza il servizio taxi, che perderà le sue caratteristiche di servizio pubblico e diventerà una vera giungla. A farne le spese, oltre ai tassisti, saranno i cittadini. Stesso discorso vale per gli ambulanti: finché resteranno in possesso delle loro concessioni, sarà ancora possibile fare la spesa evitando salassi per i portafogli. Ma se gli ambulanti dovessero perdere le concessioni l’intero settore cadrebbe in mano ai gruppi della grande distribuzione, con conseguenze inevitabili.
Draghi conferma di voler distruggere l’economia italiana pezzo a pezzo, penalizzando intere categorie e causando ulteriori danni alle tasche dei cittadini, già esausti per il caro vita e l’aumento dell’inflazione. I tassisti hanno ragione a protestare e a scioperare, i mercati sono un bene prezioso e un luogo di ritrovo e di tradizioni per città e paesi italiani. Entrambe le categorie vanno difese a ogni costo dalla prepotenza del governo.