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Paolo Bianchini (presidente di Mio Italia): siamo stati abbandonati e traditi, ora è il tempo della ribellione

“Se dovessi pensare a un aspetto positivo di questi due anni di pandemia, l’unico che mi viene in mente è di essere stati capaci di dare una casa e una speranza a migliaia di imprenditori dell’ospitalità in tutta Italia”. Sono le parole di Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia, associazione di categoria che tutela le imprese nel settore Ho.Re.Ca., Ospitalità e Turismo. “Ci siamo sentiti abbandonati”, prosegue Bianchini, “non compresi, non tutelati e traditi dalle vecchie associazioni di categoria. La pandemia ci ha dato l’occasione per studiare, approfondire, rifiutare le motivazioni di questo tradimento. Per troppi anni abbiamo delegato la rappresentanza della categoria a persone che tutelavano solo interessi di grandi gruppi finanziari, fregandosene delle piccole aziende, lasciandole al loro destino funesto”.

L’Associazione Mio ha quindi deciso di muoversi autonomamente. Dopo un incontro ai vertici fra Gianluigi Paragone e il presidente Bianchini, è iniziata una stretta collaborazione fra Mio e Italexit, che verrà presentata giovedì 12 Maggio alle ore 14 presso la Sala Stampa della Camera. Il tema sarà “Gemellaggio Mio-Italexit: ecco le nostre proposte per rilanciare ristorazione, alberghi, turismo e ospitalità”. Mio Italia assumerà la guida del Dipartimento Turismo e Ospitalità del partito di Paragone, con l’obiettivo di dare nuova spinta a un settore fortemente penalizzato dalle politiche vessatorie messe in atto dal governo, a partire dalle risorse economiche insufficienti destinate a turismo e ristorazione, sino ad arrivare alla vergognosa decisione di mettere all’asta le concessioni balneari a tutto vantaggio di grandi gruppi stranieri e multinazionali.

“Rappresentare una categoria significa tutelare anche gli ultimi e non solo i grandi centri di potere finanziario, padroni della stragrande maggioranza di catene di fast-food e di multinazionali che con il made in Italy hanno poco a che fare”, spiega Paolo Bianchini. Che sottolinea nel suo comunicato la volontà di non lasciare solo nessuno, soprattutto chi maggiormente soffre a causa della crisi economica. Mio, insieme a Italexit, si propone di sfidare gli interessi della finanza speculativa che cancellano la biodiversità del nostro Paese, unico al mondo per varietà e qualità delle proposte enogastronomiche e turistiche. “Ora parte la sfida più grande”, conclude Bianchini. “L’Italia è la grande bellezza e abbiamo il dovere di difenderla da chi vorrebbe l’appiattimento del gusto, snaturarne le origini, cancellarne le tradizioni. Viaggeremo leggeri, andiamo a caccia di orchi”.