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Paolo Bianchini (Mio Italia): 40 lavoratori della Asl di Viterbo tutti candidati nello stesso partito. La sanità funziona per meritocrazia o appartenenza?

Paolo Bianchini, presidente di Mio Italia e responsabile del Dipartimento Turismo di Italexit, in un’intervista sul Corriere di Viterbo ha sollevato una questione legata innanzitutto all’etica politica. Di fronte a 40 candidature di uomini della Asl di Viterbo, tutti inseriti nelle liste del Pd, è lecito porsi qualche domanda. “Il mio senso dell’etica politica mi porta a qualche inevitabile riflessione: i medici che operano nella sanità pubblica e curano i cittadini, a mio parere dovrebbero restare fuori dalla gestione politica degli enti locali. E nel caso decidano di candidarsi, dovrebbero dimettersi dalla loro carica per non inficiare il rapporto medico-paziente. Un discorso che secondo me è applicabile anche ai magistrati”.

Bianchini si interroga su un sistema di gestione nazionale. Di fronte a certi numeri si chiede infatti se “il nostro sistema sanitario viene gestito, in gran parte, non per meritocrazia ma per appartenenza politica. Con la gestione applicata sino a oggi, si rischia di concedere terreno fertile per la creazione di eventuali sistemi clientelari”.
La modalità di gestione contro cui punta il dito il Presidente di Mio Italia è a suo dire molto chiara. “Le Asl sono gestite tramite le Regioni, con consiglieri di territorio che hanno voce in capitolo sulle dinamiche interne dell’azienda. In questo senso si può parlare di una gestione politicizzata. Di conseguenza si rischia di creare lavoratori di serie A, perché hanno una tessera di partito, e lavoratori di serie B perché invece non ce l’hanno. Sono dinamiche importanti ed è opportuno fare chiarezza. Perché se vige questo sistema, si può ragionevolmente segnalare il rischio che ci siano persone che anche indirettamente subiscono pressioni legate alla loro carriera”.

Nel frattempo, la stampa locale dà notizia di un’indagine in corso da parte delle Fiamme Gialle di Viterbo, legata proprio a presunte pressioni ai candidati. I militari hanno acquisito alcune registrazioni in possesso del Corriere di Viterbo per verificare episodi denunciati, fra l’altro, anche dall’ex prefetto Giovanni Bruno. Secondo queste informazioni, vittima delle presunte pressioni sarebbe un aspirante candidato con le liste di Chiara Fortini.
“Se certe accuse fossero confermate si configurerebbe un reato politicamente grave”, commenta Paolo Bianchini. “Lasciamo lavorare la magistratura. Detto questo, ItalExit è stato l’unico partito a sollevare la questione ed è probabile che decideremo di portarla in Parlamento, magari attraverso un’interrogazione. La gestione delle Asl dev’essere trasparente e non dare adito ad alcun possibile sospetto”.