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ItalExit risale nei sondaggi: +0,5%. Siamo il primo partito dell’area del dissenso e non ci fermeremo

Una buona notizia per ItalExit. Secondo un importante sondaggio politico pubblicato oggi dal Corriere della Sera per l’istituto Ipsos di Nando Pagnoncelli, il nostro Partito è in crescita dello 0,5% sui mesi precedenti e si attesta a un 2% che rappresenta un ottimo risultato. Sia pure ignorati dai media, come è accaduto durante la scorsa campagna elettorale – quando la presenza sulle Tv pubbliche era pari quasi allo zero, ci confermiamo il primo partito dell’area del dissenso. L’unico che registri un consenso di un certo peso sul panorama politico nazionale. E’ una notizia importante, che ci conferma la bontà e l’importanza della costante difesa dei nostri valori e dei nostri ideali, che sono condivisi da tanti italiani stanchi di subire lo strapotere dell’Unione Europea.

Sappiamo quanto è costato al Paese aderire a questa Europa e all’Euro. I dati economici e sociali sono chiari e indiscutibili. Nonostante questo, siamo ancora immersi in una narrazione a senso unico che nega i fatti e procede per slogan precostituiti. Italexit rappresenta una delle poche voci fuori dal coro. In un panorama politico appiattito su posizioni simili. Oggi in molti, persino Oltreoceano, dicono ciò che noi abbiamo sostenuto sin dall’inizio sulla guerra in Ucraina: cioè che occorreva una soluzione diplomatica che evitasse inutili spargimenti di sangue. Le politiche adottate dalla Ue e dai nostri governi, invece, non solo non sono servite a fermare il conflitto. Ma sono costate 100.000 vite umane. Centomila uomini, donne e bambini sacrificati sull’altare di un conflitto che continua a protrarsi, con costi umani ed economici spaventosi per tutti. Anche per noi, che di fatto abbiamo pagato le sanzioni contro la Russia, che si sono rivelate inutili, con l’aumento dei costi energetici e una profonda crisi sociale.

Ci siamo schierati al fianco degli agricoltori ribelli, che non accettano di vedersi distruggere e cancellare per lasciare il posto alle multinazionali omologate, ai cibi spazzatura e alle farine di vermi e di grilli che le istituzioni europee ci vorrebbero imporre come “alimentazione alternativa”. Abbiamo dato voce, e continuiamo a farlo, alle categorie fiaccate dalle politiche economiche europee. Per una difesa di tutto ciò che è Made in Italy e delle eccellenze italiane. Siamo al fianco di chi ha subito danni a causa dei vaccini anti Covid, e soffre non solo delle conseguenze fisiche, ma anche dell’assordante silenzio dei media (salvo poche, lodevoli eccezioni). Queste sono solo alcune delle battaglie che abbiamo combattuto e che continueremo a combattere.

Grazie a tutti i nostri elettori e a chi continua a credere in noi. Siamo qui, siamo presenti e non ci fermeremo, perché sappiamo di combattere una battaglia difficile ma necessaria. E soprattutto giusta.

Italexit per l’Italia