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Italexit Pescara: non dimenticare le sorti del ponte di Fraine

Marius Creati di Per l’Italia con Paragone – rilancia l’appello dei cittadini dell’Alto Vastese a non tralasciare le sorti del ponte di Fraine giunti alle porte delle stagioni più impervie “Mi auguro che la prontezza di spirito coadiuvi le amministrazioni comunali coinvolte nel gestire in breve la problematica del ponte con le interconnesse difficoltà di natura sociale e ambientale. Solidali con gli abitanti timorosi che chiedono un ritorno alla normalità nella piena sicurezza.

«La cosiddetta “Via del Sole” – attacca Creati – vanto del territorio dell’Alto Vastese,é stata trafitta nel cuore pulsante con la caduta del suo ponte e il sentiero stradale pianificato come magra consolazione nonché rapida soluzione, seppur efficace, a lungo andare corrode l’orgoglio campanilistico dei residenti. La rottura del pilone del Ponte Fiume Rio Torto rischia di evolvere nell’immediata parodia politica, successiva alla precedente frana di Fraine del 2015 rimasta inagibile alla mercede degli eventi per un quinquennio, un grattacapo che per gli abitanti dei paesi limitrofi prospetta un nuovo incubo reiterato nel corso degli avvenimenti. Non unicamente un monumento storico condiviso, ma verace ponte di congiunzione e snodo con le città più vicine di Gissi, Vasto e San Salvo.   «Realizzare una strada provvisoria – prosegue il coordinatore di Italexit del partito di Gianluigi Paragone – come alternativa repentina all’impraticabilità di un ponte è soluzione efficace ma non una risposta risolutiva alla risoluzione della questione di fondo. In seguito all’ordinanza di chiusura n. 788 del 3 agosto, conclusasi al 25 agosto 2023 con l’interdizione completa del transito, non è stata resa nota alcuna decisione che implichi una possibile soluzione strutturale di restauro definitivo del pilone spaccato o dell’eventuale realizzazione di un ponte nuovo da erigere accanto, che possa porre fine alle continue tribolazioni mosse dai residenti per una dose di sfiducia nei confronti delle autorità amministrative, visti i precedenti. Una sistemazione approssimativa è stata districata in una strada provvisoria realizzata ad hoc, dirupata dalla posizione forzata sull’alveo dell’attuale ruscello del fiume e per quanto possibile sdrucciolevole in caso di maltempo per via delle brecce terrose e terriccio sedimentati all’estremità del sentiero strozzato, possibilmente pericolosa nel caso di un fortuito straripamento in prossimità delle stagioni più fredde e quindi più piovose.   «Ospite a Fraine nel mese di agosto – prosegue Marius Creati – ho constatato di persona le condizioni del pilone completamente divelto dalla colonna portante. L’erosione causata dal maltempo, alimentata da una cedevole indulgenza politica pluriennale, erode la percorribilità del tragitto in prossimità del passaggio a discapito del transito giornaliero. L’itinerario alternativo in andata e ritorno, in caso di impercorribilità del nuovo sentiero sul fiume, è un disagio sentito dai cittadini locali, spinti a transitare sulla nuova strada impervia appena realizzata che scivola in basso ai piedi del ponte per poi risalire sulla strada provinciale. Scelta roboante l’usufruire di uno stradario meno competitivo per durata del percorso -oltre un’ora di strada sinuosa sulle montagne limitrofe- con spesa complementare del carburante, se soffermati sul fronte della sicurezza stradale nel caso di eventuali inasprimenti temporaleschi o dei mancati approvvigionamenti sul territorio.   «La comunità montana Alto Vastese – conclude Creati – desidera tornare presto alle proprie abitudini. Teme spiacevoli conseguenze. Una strada provvisoria realizzata in breve non è una soluzione efficace definitiva. L’ordinanza garantiva l’espletamento necessario degli accertamenti strutturali dei quali si sollecita conoscere l’esito nell’immediato per constatare l’appropinquarsi dei lavori da effettuare sul o per il ponte e non intorno ad esso quale soluzione subalterna. Si augura che possano evitarsi i vari paradigma dell’inerzia politica come d’altronde il prolungamento dei lavori, nello scongiurare il sopraggiungere di ostilità meteorologiche imprevedibili a garanzia della sicurezza stradale, scongiurando la priorità dell’affidamento delle operazioni del servizio esclusivamente ad imprese altamente specializzate. Dicasi un appello per consentire ai residenti chiamati in causa nella rete dell’interdizione arbitraria dovuta alla frattura della pila del ponte, di tornare in breve alla normalità e soprattutto alla salvaguardia della loro incolumità. Hanno il sacrosanto diritto di godere nuovamente del Ponte Fiume Rio Torto, nuovo o restaurato che sia, ma non di convivere nell’inclusione forzata di uno scenario inaccettabile e timoroso del peggio.