Home » Italexit per gli Animali: uccisi tutti i maiali superstiti del Rifugio Cuori Liberi di Sairano

Italexit per gli Animali: uccisi tutti i maiali superstiti del Rifugio Cuori Liberi di Sairano

di Giulia Ghetti

Non hanno neanche aspettato il pronunciamento del tar, atteso per il 5 ottobre. Le forze dell’ordine, pagate con le tasse di tutti noi e preposte alla difesa di chi non può difendersi, si sono presentate in gran spiegamento all’alba. Polizia in tenuta antisommossa si è fatta strada a manganellate, schiaffi e pugni tra i pacifici e inermi attivisti, che tentavano col proprio corpo di fare da scudo ai maiali ospiti del rifugio, in modo da poter andare a eseguire la sentenza di morte fortemente voluta da Regione Lombardia.

Si poteva evitare. Non era in nessun modo necessario. Sarebbe bastato aspettare, come richiesto dagli attivisti, che i maiali malati eventualmente morissero (se necessario accompagnati da un veterinario di parte, sensibile ed empatico, per alleviare le sofferenze). Sarebbero anche potuti guarire, non si sa. Invece, tutti ammazzati. Anche quelli sani. In tutto questo, c’è così tanta attenzione ad arginare la PSA (che, ricordiamo, non è pericolosa per l’uomo) da uccidere i maiali che vivevano in un rifugio dal quale non sarebbero mai usciti.

Nel frattempo, in tutta Italia i cacciatori ammazzano e portano in giro cinghiali potenzialmente infetti con il rischio reale di espandere il contagio, senza che nessuno intervenga. Va anche ricordato che durante l’operazione di Sairano, vari poliziotti all’interno del rifugio erano completamente sforniti di dispositivi di protezione (alcuni non avevano neanche i calzari, come si può constatare da alcuni video). Non è questo il mondo che vogliamo. La società civile è chiamata a prendere posizione contro quelli che sono a tutti gli effetti solo abusi e prevaricazione. Non deve capitare nuovamente. Non deve capitare MAI PIÙ.