Non si placa la furia della Giunta del sindaco Beppe Sala contro gli automobilisti milanesi e contro le decine di migliaia di pendolari che ogni giorno raggiungono Milano per lavoro. Prima il decreto che ha bloccato l’accesso all’area B (cioè a tutta la città) agli Euro 5 diesel, poi i vergognoso aumento dei biglietti per i mezzi pubblici – che oltretutto smentisce le altre politiche “ecologiste”, ora l’aumento del ticket per entrare in Area C che passa da 5 euro a 7,50 per un solo accesso. Il tutto condito dalla relizzazione di aree ciclabili realizzate senza alcun criterio, il che ha causato un’impennata di incidenti e anche la perdita di vite umane.
Come se non bastasse, la giunta ha deliberato che dal 2024 il limite di velocità cittadino passerà da 50 a 30 all’ora. Chiunque possieda un’auto sa benissimo che viaggiare a 30 all’ora è quasi impossibile, vorrebbe dire stare praticamente con la seconda marcia inserita per tutto il tempo. In ogni caso questo ennesimo attacco agli automobilisti, che evidentemente per Sala rappresentano un nemico pubblico da combattere e vessare in tutti i modi, rischia di bloccare una città che è nota nel mondo per operosità e per dinamicità.
Milano non possiede una rete di mezzi pubblici sul genere di quella londinese, milioni di persone si recano ogni giorno in città per lavorare o per sbrigare faccende importanti. Intere zone non sono coperte dalla metropolitana e i mezzi di superficie sono spesso inaffidabili e inefficienti. Quella di Sala e dei suoi è una campagna demagogica, che va a colpire il lavoro e il commercio, messa in atto con la scusa del “green” senza che in realtà tutti questi provvedimenti abbiano apportato benefici all’ambiente. Bisogna fermare questa insensata guerra contro automobilisti e lavoratori prima che le conseguenze diventino troppo gravi non solo per la viabilità, ma anche per l’economia del Capoluogo lombardo.