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Italexit Calabria: Lamezia calcio, una pagina buia per la città

La notizia era nell’aria, avevamo già avuto diverse interlocuzioni con i dirigenti sportivi;  abbiamo stimolato l’Amministrazione Comunale a più riprese,  anche con dei video su questo argomento, ma nulla da fare, sul Campo Remo Provenzano sembra che sia calato il sipario. 

Oggi, purtroppo, registriamo che la società sportiva Biancoverdi Lamezia, che milita nel campionato di prima categoria, ha dovuto abbandonare, la partecipazione al campionato di calcio, proprio per l’assenza di una  struttura sportiva adeguata. In passato il Remo Provenzano veniva gestito proprio dalla Biancoverdi Lamezia.

Qualche mese fa’, scrivevamo proprio questo: “oggi non esiste nessuna attività di manutenzione e le condizioni sono diventate a dir poco vergognose, erba alta, panchine divelte, porte e finestre degli spogliatoi completamente sfondate, servizi igienici distrutti, impianti elettrici trafugati, addirittura un traliccio dell’illuminazione crollato (pericoloso). 

Un danno incredibile, vista anche l’insufficiente disponibilità di campi sportivi nel territorio comunale in relazione alla presenza di numerose associazioni sportive, costrette ad allenarsi addirittura fuori città”.

Nulla è cambiato, e le motivazioni lasciano l’amaro in bocca, ovvero la struttura pubblica risulta abbandonata, insieme a quella di Fronti, perché priva di agibilità, cioè un cavillo burocratico banale. In 4 anni questa Ammnistrazione Comunale non è riuscita nell’intento di ridare alla città una struttura sportiva, dove intere generazioni hanno usufruito di uno spazio sociale, che ha accompagnato intere generazioni alla crescita sportiva e sociale appunto.

Oggi è evidente che la società di calcio, volano sociale per molti giovani, ha dovuto abbandonare la propria attività, proprio per le incapacità amministrative di questo Sindaco che è  a capo di un’ Amministrazione che sta letteralmente soffocando la nostra comunità. 

Quando asserito, rappresenta una sconfitta sportiva e sociale per nostra città, una macchia indelebile, una vergogna, che pesa sulla coscienza di coloro che dovrebbero amministrazione la cosa pubblica, nell’interesse del bene comune.