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Italexit Abruzzo: “Irricevibili le richieste di Montesilvano e Spoltore”

«Gli amministratori pro-tempore di Montesilvano e Spoltore, i due paesi coinvolti nel progetto di unione tri-comunale con Pescara – esordisce Creati – proseguono con protervia nelle loro pretese di stracciare l’esito del referendum del 2014 nonostante il fallimento dell’ultima Assemblea costitutiva che ha rimandato al 2027 il loro accorpamento al capoluogo. Al di là del gioco delle parti della politica, siamo qui alla pura e semplice mancanza di rispetto per i pescaresi, che si vorrebbe condannati a vivere in una città caratterizzata dall’immobilismo amministrativo, conseguenza naturale quando il Comune dovesse confrontarsi con ben 16 assessori aggiunti e le loro rivendicazioni incrociate dalle quattro nuove municipalità con capacità pressoché autonoma di governo.      

«Vigileremo – prosegue l’esponente pescarese di Italexit – sull’operato di questa strana cordata che si prefigge, ormai è chiaro, di moltiplicare le poltrone senza alcuno sprezzo del pericolo di un intervento della Cassazione sull’esito del referendum di nove anni fa, che tra preteso cambio del nome del capoluogo e assessorati disseminati tra le quattro previste circoscrizioni amministrative vede sempre più sfigurata l’intenzione anche di quei pescaresi che nel 2014 votarono a favore della fusione tra i tre Comuni. Così viene di molto sfondato il muro invalicabile delle 90 figure amministrative che abbiamo proposto nella nostra recente richiesta ai tre sindaci sotto forma di emendamento allo statuto.      

«Nel frattempo – conclude Creati– è imprescindibile il ruolo di capofila di Pescara nella associazione intercomunale che partirà nel 2024. Ci auguriamo che la coerenza segni anche la scadenza del 31 dicembre, quando il capoluogo dovrebbe declinare l’approvazione dello statuto così come proposto dai due centri della provincia; in questo modo l’unione che scatterà nel 2027 manterrebbe inalterato il nome Pescara e senza la costosa proliferazione di assessorati nelle quattro municipalità previste. Ben altro che “atto di lealtà”: la richiesta di Montesilvano e Spoltore di via libera allo statuto anche dal capoluogo suona come una abdicazione di Pescara al suo naturale ruolo di guida nella allargata città, avallata dalla consultazione popolare del 2014».