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I distributori Ho.re.ca hanno fatto da banca ai loro clienti e ora il governo li punisce

A pochi mesi dalla ripartenza del settore Ho.re.ca, persistono i problemi per i distributori di Food&Beverage. Lo confermano le numerose testimonianze che l’associazione MIO Italia ha raccolto in tutta la Nazione, oltre agli approfondimenti presentati sul web da noti osservatori del settore. I problemi per noi distributori nella fase successiva ai due anni di chiusure forzate e malagestione governativa sono numerosi: la riapertura dei pubblici esercizi è stata solo parziale, con posti ridotti per i distanziamenti. Vi è poi l’incertezza generalizzata del domani diffusa tra gli imprenditori, soprattutto a causa del cambio delle abitudini dei cittadini.

Molte famiglie rinunciano alle cene fuori casa a causa dei rincari di energia, carburanti e beni di prima necessità. Sono inoltre diminuite le occasioni di consumo nel settore bar, che ha registrato un crollo delle vendite dei vini e dei superalcolici di largo consumo. La capacità di spesa si è dunque ridotta e si è verificato un drastico calo dei flussi turistici, attualmente in fase di lenta ripresa solo per le città d’arte. Ci sono problemi evidenti legati alla professione dei distributori, tra cui la gestione del credito, la logistica, la ristretta marginalità e la forza lavoro. La pandemia, infine, ha portato alla luce una serie di questioni già note agli operatori del settore, alle quali non si è mai data la giusta importanza. Questioni che riguardano la “gestione del credito” tra fornitore e cliente, e che il Governo (insieme alle banche) non hanno considerato nella fase di ripartenza post-covid.

Questa negligenza delle istituzioni ha portato alla segnalazione bancaria di molte attività, sane e prospere fino al marzo del 2020, che improvvisamente hanno registrato enormi perdite di fatturato e clienti, con ovvi risvolti economici negativi. Se prima del 10 Marzo 2020 le aziende di distribuzione fatturavano senza avere problemi con le banche, successivamente al Covid sono state abbandonate perché né Governo né banche hanno attuato strategie chiare. Ci siamo trovati ancora più indebitati e costretti a pagare maggiori interessi per le moratorie, tra l’altro per quelle richieste fino al 31/12/21 hanno causato una “segnalazione interna”. Tutte tematiche alle quali come associazione di categoria abbiamo trovato soluzioni che sono rimaste, purtroppo, inascoltate. Ma ora lotteremo fianco a fianco con Italexit per rilanciare il nostro settore attraverso un’azione decisa fuori e dentro al Parlamento.

Mirko Zuffi
Vicepresidente MIO ITALIA