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Bianchini (Mio Italia): “Sui balneari Draghi ha già deciso, regalerà alle multinazionali un altro pezzo d’Italia”

Paolo Bianchini, Presidente Nazionale di Mio Italia (associazione di Imprese che operano nel settore Ho.Re.Ca., Ospitalità e Turismo) e Responsabile del Dipartimento Turismo di Italexit, lancia l’allarme: il governo ha intenzione di tirare dritto sulle concessioni balneari. “Draghi” denuncia Bianchini “mette all’asta e svende ai suoi amici delle multinazionali straniere le 103.620 concessioni balneari presenti sul nostro territorio. E’ un altro pezzo del nostro Paese che viene ceduto in mani straniere, ed è intollerabile”.

Quanti sono gli stabilimenti coinvolti in tempi brevi dal provvedimento del governo?
“Ci sono 6.138 stabilimenti il cui contratto andrà in scadenza il 31 Dicembre 2023. Per comprendere la portata di questo disastro, basta guardare ai 12 ettari di litorale che con 9 Milioni di euro Red Bull ha acquistato a Trieste”.

Non si intravedono reazioni o pentimenti nel campo politico.
“Nessuno fa niente, a parte chiacchiere a vuoto. Ora i soliti leader dei partiti della maggioranza daranno finta battaglia contro la direttiva comunitaria Bolkestein e soprattutto sul DL Concorrenza voluto fortemente dal Draghistan. Come fatto nel recente passato per gli assurdi decreti del governo Conte, voteranno tutto supinamente”.

E alle tante famiglie che devono il loro sostentamento agli stabilimenti non pensa nessuno.
“Ai balneari daranno finte pacche sulle spalle. Qualcuno parteciperà alle manifestazioni di protesta degli imprenditori, perché il loro unico interesse è quello di essere candidati nuovamente alle elezioni politiche e regionali del 2023. Ma sanno che il destino è segnato. Ormai lo abbiamo capito, non voteranno contro il grande liquidatore dell’Italia. Mai voteranno contro le direttive dei loro partiti e di chi garantisce loro un lauto stipendio sicuro”.

Davvero il destino è segnato?
“Purtroppo a opporsi sono in pochi. A parte le associazioni di categoria e i piccoli imprenditori del settore, c’è Gianluigi Paragone con il suo partito. L’unico ad avere ancora il coraggio di contestare la svendita del nostro patrimonio nazionale. Non a caso ho scelto di affiancare Italexit. Daremo battaglia, questo è sicuro, ma c’è bisogno di una mobilitazione di popolo. Draghi non ha alcuno scrupolo, degli italiani non gli interessa niente”.